Canna fumaria caldaia a condensazione

Canne fumarie per caldaie a condensazione

Le caldaie a condensazione sono una soluzione per il riscaldamento molto diffusa che, a differenza delle caldaie tradizionali, consente di risparmiare sui consumi grazie al principio della condensazione. Tale principio si fonda sul recupero dell’energia termica prodotta dai fumi di scarico che si generano durante la combustione, che viene riutilizzata per riscaldare l’acqua all’interno dell’impianto di riscaldamento.

Con l’evoluzione delle tecnologie per il riscaldamento si è affermata la necessità di gestire correttamente lo smaltimento dei prodotti della combustione. Vediamo cosa prevede la normativa vigente riguardo ad installazione e manutenzione della canna fumaria della caldaia a condensazione.

Canne fumarie per caldaie a condensazione: normativa e progettazione

Dal punto di vista normativo, il riferimento più importante è la Legge 90/2013 che, nell’art. 17-bis, afferma: “Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio, alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente”.

Lo scarico a parete, infatti, è previsto solo in casi eccezionali, integrati anche dal D.L. 102:2014 (istitutivo del nuovo Libretto di Impianto), quali:

● Sostituzione di una caldaia con scarico a parete installata prima del 31 agosto 2013;

● Sostituzione di una caldaia a camera aperta a tiraggio naturale, installata prima del 31 agosto 2014, con scarico in una canna fumaria collettiva ramificata condominiale;

● Interventi su edifici in cui lo scarico a tetto risulta incompatibile con la tutela del valore storico, artistico e architettonico;

● Installazione di un generatore di calore ibrido composto almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore;

● Impossibilità tecnica di realizzare lo scarico a tetto, previa certificazione di un professionista del settore.

Se s’installano apparecchi a condensazione appartenenti alla classe di NOx meno inquinante, si potrà sempre derogare dall’obbligo di scarico a tetto purché si rispettino le distanze indicate dalla UNI 7129/2015 (distanze dei terminali da balconi, finestre, aperture di aerazione/ventilazione, piano di calpestio, etc.). Tale deroga dovrà essere evidenziata con una documentazione tecnica firmata e asseverata da un tecnico abilitato, da allegarsi alla dichiarazione di conformità dell’impianto redatta a fine lavori dall’installatore.

Inoltre, è stata emanata una normativa europea (UNI EN 1443/2005) per determinare i requisiti generali costruttivi dei camini e definirne le relative caratteristiche di prestazioni, secondo le quali si ha la classificazione dei camini stessi. Rispetto alle caldaie a gas tradizionali, il modello a condensazione presenta alcune peculiarità che ne influenzano la progettazione e lo scarico dei fumi.

Sulla base della normativa vigente, infatti, lo smaltimento dei prodotti della combustione può avvenire:

● in canna fumaria collettiva che opera in depressione;

● in canna fumaria in pressione positiva rispetto all’ambiente in cui è installata (sempre all’esterno dell’abitazione e non in prossimità);

● in un condotto per intubamento che funziona con pressione positiva;

● in un condotto per intubamento operante in depressione;

● con scarico a parete (solo nei casi consentiti dalla legge) o a tetto.

Installazione canna fumaria per caldaia a condensazione

I prodotti della combustione di un sistema di riscaldamento come la caldaia a condensazione vengono espulsi attraverso la canna fumaria, che, per impianti non recenti, possono non essere compatibili con fumi di tipo umido. La soluzione tecnica più ovvia e sicura in questi casi è l’intubamento dei condotti di scarico fumi attraverso la canna fumaria esistente, metodologia regolamentata dalla UNI 7129-3:2015. Affinché i fumi possano fluire con facilità nei condotti del camino, occorre garantire un buon tiraggio della canna fumaria per la caldaia a condensazione, ovvero una corretta differenza di pressione tra l’ingresso e l’uscita della canna fumaria.

canna fumaria per caldaia a condensazione

È fondamentale, infatti, che la posa in opera della canna fumaria venga eseguita da un tecnico specializzato, come viene indicato dal D.M. 37/08, così da garantirne il tiraggio ottimale. In particolare, è opportuno tenere conto che più è bassa la temperatura dei fumi, più la canna fumaria avrà difficoltà di tiraggio: ciò significa che quest’ultima deve essere isolata e coibentata correttamente così da evitare il raffreddamento dei fumi e, di conseguenza, un minore tiraggio.

Inoltre, bisogna tenere conto che i prodotti della combustione, durante il percorso di uscita, potrebbero avere difficoltà ad essere espulsi, generando attrito lungo le pareti o perdendo velocità a causa di eventuali curve o restringimenti della canna fumaria. Per questo motivo, è necessario affidarsi ad un professionista del settore per la corretta progettazione di una canna fumaria con pareti interne lisce e impermeabili, capaci di favorire lo scorrimento dei fumi; preferendo i sistemi in materiale plastico, come riportato dalla specifica norma UNI EN 14471, e rispettarne i requisiti di carattere generale (es. che abbiano classe W per lavorare a umido, classe P1 di pressione – 200 Pa come minima tenuta per apparecchi forzati -, e il grado di resistenza alla corrosione “V2” idoneo per una condensazione a gas; oppure utilizzare condotti forniti direttamente dal costruttore dell’apparecchio).

Manutenzione canna fumaria per caldaia a condensazione

Normativa canna fumaria caldaie a condensazione

La canna fumaria di una caldaia a condensazione richiede una manutenzione ordinaria e periodica, stabilita dal DPR 74/2013 e dalla norma UNI 10389/2009. La frequenza di questo tipo di intervento è fissata dal DPR 74/2013 e dipende dal tipo di caldaia e dalla sua potenza, come segue:

● Annuale per impianti a combustibile solido o liquido con potenza superiore ai 100 kW;

● Ogni due anni per impianti a combustibile liquido o solido con potenza inferiore ai 100 kW;

● Ogni 4 anni per le caldaie alimentate a gas metano o gpl, scendendo a 2 anni se la potenza è superiore ai 100 kW.

L’obiettivo del controllo della canna fumaria è verificare la funzionalità dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione. Grazie all’intervento di un tecnico professionista è possibile misurare il tiraggio della canna fumaria secondo i dettami della UNI 10389/2019 e rilasciare così un attestato della misurazione che, sulla base della normativa vigente (UNI 10845:2019 e UNI 10738), deve rientrare tra 0 e 100 Pa per le caldaie entro i 35 kW. L’esito della manutenzione effettuata dal tecnico specializzato deve essere allegato al libretto d’impianto della caldaia. Nel rispetto della UNI 7129/2015, Parte 5 e della legislazione locale, le caldaie a condensazione devono essere collegate ad uno scarico atto all’evacuazione della condensa dei prodotti di combustione.

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